Col termine Rivoluzione Copernicana si intende la svolta nella concezione dell’Universo introdotta da Niccolò Copernico, autore della moderna teoria eliocentrica, che pone il Sole al centro del sistema di orbite dei pianeti. E questo che centra con fascismo e antifascismo? Nulla se non in chiave metaforica! Cosa pensereste se oggi il dibattito scientifico fosse incentrato sull’essere pro o contro la teoria eliocentrica? Probabilmente pensereste di avere a che fare con dei folli. Allo stesso modo dovrebbe reagire ciascuno di noi quando incappa in un dibattito in cui si discetta ancora di fascismo e antifascismo. Non perché il fascismo sia scomparso ma al contrario perché esso è presente, radicato e diffuso nella nostra società ma si è trasfigurato al punto da non essere riconosciuto ne dai suoi anacronistici fautori ne tanto meno dai suoi altrettanto anacronistici oppositori. Se per Fascismo si intende un regime totalitario, ovvero basato sulla forza, sulla coercizione, sull’imposizione di leggi e regole non scaturite da un processo democratico ma calate dall’alto e imposte con la violenza ebbene mi sembra del tutto evidente che questo regime oggi ci governa incontrastato. I Media invece sembrano non accorgersene e, a reti unificate, puntano l’attenzione ed enfatizzano solo lo scimmiottamento di slogan e atteggiamenti del ventennio da parte di gruppuscoli numericamente irrilevanti.
Essi asseriscono, con crescente preoccupazione, che questi episodi, se pure limitati, possano fomentare le masse di diseredati fino al sovvertimento dell’ordine democratico.
In questo genere di narrazione c’è la prova che il Fascismo, quello vero, invece prospera indisturbato sotto gli occhi di tutti.
Mentre si stigmatizzano gli episodi di violenza forieri di aizzare le fasce più indigenti della popolazione al sovvertimento dell’ordine democratico, infatti, si sorvola beatamente sul fatto che in Italia, nell’Italia di oggi, queste masse di popolazione esistano nuovamente. Il Fascismo sussiste non perché ci siano gruppuscoli che rispolverano i simboli del ventennio ma perché ci sono fasce sempre più larghe di popolazione emarginate, impoverite e senza prospettive nel cuore dell’Europa Unita, nel bel mezzo dell’Occidente ricco e prospero. Solo un regime totalitario, coercitivo, tirannico, volto al vantaggio di pochi a discapito di tutti gli altri può indurre un simile scenario. Osservando le periferie italiane, Secondigliano, Quarto Oggiaro, lo Zen, passando per le banlieue di Parigi e arrivando sgomenti al disastro Greco una cosa risulta evidente: vaste fasce di popolazione sono state private del diritto costituzionale di vivere serenamente, di avere un lavoro e un reddito, una casa e un’assistenza sanitaria garantiti. Una privazione di diritti di questa portata è stata ottenuta con metodi coercitivi e non democratici, quindi fascisti. Non mi riferisco all’uso della violenza, una pratica anacronistica e superata, ma all’adozione di politiche economiche di stampo neo-liberista. Esse hanno avuto effetti altrettanto violenti, privando gli Stati del potere economico e politico e costringendo i cittadini a rinunciare progressivamente ai loro diritti. Lo spettro del vecchio Fascismo, quello con il manganello e l’olio di ricino, viene agitato ad arte per nascondere il regime totalitario già in essere. Un regime che in Europa si sostanzia per esempio con l’imposizione di trattati sovranazionali e l’adozione della Moneta Unica, ovvero un tasso di cambio fisso per economie differenti che per sua natura induce austerità e recessione per le economie più deboli a tutto vantaggio di quelle forti. La natura dittatoriale dell’attuale ordinamento economico e politico si evidenzia inoltre nell’affermazione che scelte di politica economica e politica oggettivamente sbagliate, che arricchiscono le economie forti a svantaggio di quelle deboli, vengano presentate come “irreversibili”, un attributo che solo le religioni fino ad oggi avevano imposto ai loro dogmi. Il vecchio fascismo, quello del manganello e dell’olio di ricino, invece, lo rivedremo se e quando i cittadini, stanchi e stremati dalle privazioni e dalle sofferenze, a un certo punto oseranno ribellarsi. I reparti di polizia, in assetto antisommossa, con i manganelli e gli idranti, saranno allora chiamati a sedare le rivolte di chi, avendo perso tutto, lavoro, serenità e speranze scenderà in strada per protestare, inerme, ma sarà stato etichettato nel frattempo come sovversivo.
Tutto questo potrebbe essere una spericolata speculazione se non fosse che, nel silenzio dei Media, in Grecia è già successo.
E per finire cito Umberto Eco che nel suo “Fascismo Eterno” a sua volta cita Roosevelt: ““Oso dire che se la democrazia … cessasse di progredire come una forza viva, cercando giorno e notte con mezzi pacifici, di migliorare le condizioni dei nostri cittadini, la forza del fascismo crescerà nel nostro paese”.
Ecco, è esattamente a questo che siamo arrivati!