Finalmente è toccato anche a noi! A noi popolo di sinistra, a noi uomini e donne attenti ai bisogni dei più deboli, custodi dei valori di uguaglianza, equità e giustizia.
Da sempre, spesso in splendida solitudine, siamo stati i custodi dell’etica e della morale, i nemici del cattivo gusto e del brutto, i sostenitori della arti, i cultori del bello e della cultura, inclusivi e tolleranti, ma intransigenti con chi anteponeva l’interesse privato a quello collettivo. Nei momenti difficili, se eravamo incerti sulla strada da intraprendere, con convinzione abbiamo sempre scelto la più difficile, convinti che una sconfitta onorevole fosse preferibile a una vittoria fondata sull’inganno o il compromesso. Solo noi, elettori di sinistra, comprendiamo la fatica, la frustrazione, la sofferenza e conosciamo le rinunce, le umiliazioni e la determinazione necessarie per tenere fede ai nostri ideali. La nostra missione si è rivelata tanto più difficile quanto più aumentavano intorno a noi cittadini, amici, conoscenti, colleghi, che cedevano alle lusinghe del capitalismo, della società dell’apparenza e che mettevano al centro della loro vita l’individualismo sfrenato, il soddisfacimento dei loro particolari bisogni a scapito o a danno di tutti gli altri.
Oggi, finalmente, la sofferenza e il tormento interiore sono giunti al termine, anche per noi.
Il nostro caro leader ha gridato “liberi tutti”, liberi di soprassedere agli ideali di una Costituzione ormai stantia, liberi di fare affari alla luce del sole, liberi di goderci la vita proprio come tutti gli altri, di parcheggiare in doppia fila, di non pagare le tasse, di andare in vacanza in Sardegna, magari in barca e in compagnia di chi ci pare, “liberi tutti” di essere finalmente Italiani.Nessuno potrà più farsi beffa di noi, dileggiare le nostre sconfitte e deriderci per i nostri ideali. Qualcuno dirà che Noi, Popolo di sinistra, queste cose le facevamo anche prima; è vero ma dovevamo farlo di nascosto e sempre al prezzo di strazianti sensi di colpa. Ora non più! La questione morale? Per noi non è più un problema; il profitto e il capitalismo? Sono un valore universale; il rapporto con le forze oscure che si annidano nella società e che procurano voti e influenze? Siamo capaci di dialogare costruttivamente con tutti e senza sporcarci le mani.Servono leggi per assicurarci l’appoggio delle lobby? Lo sviluppo esige compromessi; Dobbiamo azzerare i diritti dei lavoratori? La situazione economica ce lo impone; dobbiamo ritoccare la Costituzione e i basilari principi democratici? Bisogna avere il coraggio di rinnovare e riformare le istituzioni.Siamo ancora un partito di sinistra? I nostri ideali vanno al di la dei tradizionali schieramenti ideologici; Siamo diventati un partito di destra? Solo se torniamo a soccombere ai sensi di colpa, e basterà in ogni modo continuare a professarci di sinistra, si tratta solo di tifare per una squadra, nulla di più; tutto il resto conta solo per gli ingenui.