Di Giancarlo Dall’Aglio
L’unione europea, pur di non ammettere il proprio fallimento, introdurrà nuovi criteri nel calcolo del PIL, includendo le attività illecite.
Le misure di austerità continua imposte dagli euro-burocrati di Bruxelles agli Stati che compongono la cosiddetta unione europea hanno prodotto risultati che sono sotto gli occhi di tutti. D’altra parte, se consideriamo l’orticello italiano, anche chi vuole a tutti i costi difendere l’operato delle autorità non elette che hanno portato alla distruzione del tessuto economico e sociale del nostro Paese, si deve necessariamente scontrare con quanto affermato tempo fa da uno dei massimi artefici del disastro in atto, quel Mario Monti che confessò candidamente di essere consapevole dell’effetto fortemente negativo delle misure europee, pur considerandole necessarie ad una specie di rieducazione al ribasso del benessere del popolo. La fase storica che stiamo attraversando mostra che, finalmente, una parte delle persone comuni stanno pian piano prendendo consapevolezza di quanto accade, lo dimostra il crescente interesse per i movimenti anti europeisti , additati come populisti e sobillatori dalle elìte e dalla propaganda di regime. Ed ecco quindi la trovata geniale: Dal 2016 tutti gli stati membri dell’UE saranno chiamati a conteggiare l’economia illegale nel PIL. Eurostat ha pubblicato istruzioni tecniche su come calcolare il “valore” di tali attività criminali, che per loro stessa natura non sono registrate. Sembra uno scherzo ma non è: le cifre sulla prostituzione (da includere nei “servizi”) saranno calcolate dal lato dell'”offerta”, e il traffico di droga dal lato della “domanda”. Lo scopo di tali attività statistiche è semplice: ideare trucchi statistici che mostrino Pil gonfiati, al fine di far risultare il livello del debito apparentemente più basso. Secondo quanto riportato da “Eldiario16” spagnolo, uno dei più noti “economisti quantitativi” iberici e capo della fondazione delle casse di risparmio (Funcas), Angel Laborda Peralta, sostiene che il traffico di esseri umani vada incluso, perché comporta “una transazione economica”. Tutto confermato nero su bianco anche da uno studio del Parlamento europeo intitolato “Il mercato illecito della droga. Come misurare le droghe illegali nel quadro della contabilità nazionale.” (2008) , all’interno del quale si afferma che il sistema di contabilità europeo (ESA95) suggerisce che “tutte le attività produttive dovrebbero essere incluse nella contabilità nazionale, a prescindere dal fatto che siano legali o no”. La degenerazione morale, sociale ed economica della nostra povera italietta , ingabbiata all’interno del distruttivo meccanismo dittatoriale europeo prosegue… e attenzione perché, andando di questo passo, vedere i capi delle mafie seduti nei salotti che contano, in maniera perfettamente legale, potrebbe ben presto essere una realtà.